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Duane Michals: fotografo statunitense

Michals originario della Pennsylvania si è laureato all’Università di Denver e ha frequentato la Parsons School of Design di New York senza completare il percorso di formazione.

É solo nel 1958 che scopre il proprio amore per la fotografia. Inizia subito a lavorare come freelance per riviste dell’importanza di Vogue. Con i proventi derivanti da questa attività può dedicarsi alla fotografia artistica e solo dopo pochi mesi fa una mostra personale alla Underground Gallery of New York.

Ama fotografare per strada le persone nella loro quotidianità e indaga le tecniche di Richars Avedon e Irving Penn. Si propone inoltre come ritrattista. I ritratti dal 1958 al 1988 sono poi pubblicati sul volume: Album 1958/1988: The Portraits of Duane Michals.

Michals prova ad andare oltre i limiti della fotografia seguendo all’accostamento di più fotogrammi una narrazione. Si ispira e allo stesso tempo viene ispirato dai lavori di William Blake e René Magritte. Il piccolo dramma quotidiano diventa stimolo interpretativo nelle sue fotografie.

A metà degli anni ’60 iniziano le sperimentazioni che lo porteranno sempre più lontano dalla fotografia diretta: sovrimpressioni, doppie esposizioni, sequenze narrative, lunghe esposizioni.

A metà degli anni ’70 inizia ad inserire testi manoscritti ai margini delle proprie sequenze che si fanno col tempo sempre più elaborate fino a raggiungere la dimensione di libri fotografici.

Nel 1970 le sue opere vengono esposte al Museum of Modern Art (MoMA) di New York.[1]

Nel 1977 partecipa a Documenta 6.

A metà degli anni ’80 inserisce disegni e interviene pittoricamente sulle immagini.

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