Blog

LABA Firenze Photo: una mostra per celebrare il 1° anno di LABA Valencia

Sta per essere inaugurata LABA Firenze Photo,  la prima mostra fotografica internazionale che vede la collaborazione tra la LABA di Firenze e la LABA di Valencia. Negli spazi della nuova sede di Valencia presso School of Art, Design & New Media – Calle Quart 21 – 46001 Valencia, Spain. 

La raccolta di lavori proposti dai ragazzi del terzo Anno di Fotografia della Laba Firenze, invita l’osservatore a camminare per sentieri interiori, che raccolgono paure, il rapporto con sé stesso o con gli altri, e momenti di grande riflessione. È attraverso il mezzo fotografico e l’efficacia delle immagini, che ogni singolo autore si pone per poter sviscerare nel proprio percorso intime emozioni da condividere con lo spettatore.

Lorenzo Di Leo

“Un vero Scout è considerato dagli altri ragazzi e anche dai grandi, come uno di cui si ci può fidare. Uno che non mancherà mai al suo dovere, anche se questo comporta rischi e pericoli, un tipo gaio e allegro, per grandi che siano le difficoltò dinanzi a lui.”

Robert Baden Powell

Estote Parati è un progetto ancora in corso che nasce con l’idea e la volontà di cercare di raccontare il mondo dello scoutismo da un punto di vista interno. La volontà di portare uno sguardo d’insieme su questa realtà, crea un mondo quasi magico a degli occhi esterni.

Desirée Di Giorgio

I don’t speak human

Stampe 26 x 20 (1cm per cornice)

I don’t speak human vuole mettere in relazione la figura umana con gli elementi della natura, è un progetto che confronta noi stessi, come esseri umani, con tutto ciò che ci circonda.
Non differiamo dall’acqua del mare, dalle foglie, dagli alberi o dalla brezza del vento, siamo parte della vita e della natura, proprio perché noi siamo natura stessa. Nell’insieme del tutto, dell’intero universo, esistiamo.
Questo è un viaggio, il viaggio dell’evoluzione, ma non solo umana, se esseri umani significa
essere diversi e sentirsi privilegiati, io non parlo umano. Capisci questo umano e capirai di essere debole come una foglia, ma forte come un albero.

Davide Piro

Titolo: Evaristo

L’ululo cupo e sinistro del lupo ha da sempre terrorizzato gli esseri umani, la sua provenienza è ignota e questa incertezza ha fatto di questo animale l’archetipo del male. Quella del pastore, il suo bestiame e il lupo è una storia lunga millenni. La convivenza con questo animale è un patto con la natura incontrollabile ed è forse questa la causa dell’eterno conflitto con l’uomo: l’incapacità di controllare questa parte di natura. Il lupo per indole e comportamento sociale è l’animale che ha più analogie con l’essere umano in cui si riflette questa duplicità caratteriale.

Alla violenza spietata e vorace del lupo si contrappone la bontà del pastore, che protegge il suo gregge. Il bestiame, il pastore e il lupo. Paura, protezione, sopravvivenza.

Niccolò Morelli

Titolo – Silenzi Buoni

Abstract – Silenzi Buoni è un dialogo tra me e Sarah, indago Sarah, aiuto Sarah.Sarah soffre di una leggera depressione e di instabilità mentale ed emotiva, Sarah è brutta, Sarah è antipatica, Sarah è sola.

In questo progetto cerco di farle vedere quanto lei sia bella, quanto io la veda bella,
quanto in realtà lei sia bella. Quanto la ami. Questo lavoro mi ha portato ad avere un distacco dalla realtà, quasi per rispetto. Un distogliere lo sguardo. Un riguardo. Il rispetto presuppone uno sguardo distaccato. Senza distanza non è possibile alcun pudore. L’ho osservata.

Dimensioni – 12,5 x 18,5

Camilla Poli

Fluctuat nec mergitur, dal latino “flutta e non affonda”, è la sensazione di rimanere a galla senza sprofondare ed annegare, in momenti turbolenti della propria esistenza, quando fermarsi e guardare le cose da una prospettiva diversa diventa un intercalare necessario quanto l’atto di respirare. Un viaggio interiore alla ricerca della leggerezza e dell’equilibrio, che possono essere raggiunti solo attraverso la consapevolezza di sé.

Il progetto, ancora in continua evoluzione, è una riscoperta da parte della fotografa delle capacità espressive del mezzo fotografico.

Valentina Duò

Questo racconto breve nasce da un sogno e vuole essere la descrizione visiva di esso.
Il lavoro vuole mettere in mostra la poetica dell’autore che tra foto di archivio ed allestite ripercorre in modo cinematografico l’esperienza onirica.
Racconta di una bimba senza nome che un giorno al mare con i genitori e i due fratelli gemelli, scompare nell’acqua. Dopo alcuni anni i genitori decidono di mettere al mondo un’altra bambina, di nome Veronica, quasi per rimpiazzarla.
Quando Veronica cresce, sente il bisogno di approcciarsi al mare, e avvicinandosi all’acqua vede la sorella, diventata una creatura marina destinata a rimanere nel suo mondo per l’eternità.
È un puro esercizio di stile, un pezzo unico destinato a far viaggiare la mente dello spettatore che evitando la passività del racconto didascalico evidenzia la sua forma semicircolare, aperta ad infinite conclusioni.

Festival di Venezia 2021: il racconto della 78a edizione
Salone del Mobile 2021

Articoli correlati