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Una finestra autunnale per il design italiano. L’edizione “diffusa” della Milano Design City, il formato mini del Fuorisalone.

Il design è un mondo ancora pieno di energie: lo ha dimostrato durante la “Milano Design City”, che si è svolta dal 28 settembre al 10 ottobre dello scorso anno. Tredici giorni di eventi, incontri, esposizioni ma soprattutto occasioni per mostrare le nuove collezioni di arredamento del Made in Italy, dopo la cancellazione dell’edizione di aprile del Salone del Mobile causa pandemia. Un nuovo palcoscenico, dunque, che ha dato spazio alla voglia di creatività e innovazione che da sempre caratterizza questo settore.

L’edizione 2020 della Milano Design City è riuscita a conciliare due esigenze apparentemente opposte: il distanziamento sociale, da una parte, e il desiderio di confronto dall’altra. Ne è nato dunque un evento certamente milanese e lombardo ma che ha saputo unire gli appuntamenti online agli eventi diffusi all’interno di showroom, musei e gallerie d’arte. Sono state presentate così le nuove collezioni, prodotti partoriti faticosamente durante il periodo del lockdown e che ancora il pubblico non aveva avuto l’opportunità di vedere. Tra i temi affrontati, la sostenibilità, l’economia circolare e una nuova visione eco-friendly. Tutti aspetti che, sia il design che l’interior design, declinano in modo personale e all’avanguardia.

Diversi imprenditori hanno confessato di apprezzare questa modalità, più intima e mirata, di presentare i prodotti. Potrebbe quindi farsi largo una nuova formula per la manifestazione e, più in generale, per l’universo del design? Del resto l’emergenza sanitaria mondiale ha evidenziato il desiderio (in realtà, già presente) di un evento meno intenso, spesso fatto di appuntamenti da incasellare e consumare in pochi giorni. Al suo posto potrebbe materializzarsi dunque una kermesse più ponderata, che dia ai partecipanti il giusto tempo per capire, osservare e apprezzare i progetti in mostra, progetti che spesso richiedono anni di affinamento.

Insomma, il design ha superato gli ostacoli legati alla pandemia e ha spiccato, ancora una volta, il volo verso nuovi orizzonti, mostrandosi contemporaneo e in grado di riflettere i tempi che viviamo. Il corso biennale di Interior Design della Laba di Firenze (al termine del quale si consegue il Diploma accademico di 2° livello) ha proprio l’obiettivo di formare designer capaci di progettare sia spazi che arredi per interni, oltre agli oggetti per la produzione in serie. Il percorso permette di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per operare nel mondo del design, sia come libero professionista che come figura centrale all’interno di aziende che operano nel settore dell’architettura d’interni e che utilizzano le ultime tecnologie e software di modellazione 3D.

Colori moda autunno/inverno 2020/2021
Bando Concorso Facciata LABA