L’arte italiana ricopre senza dubbio un ruolo di primaria importanza tra le eccellenze del Belpaese. Fin dai tempi più antichi l’arte italiana ha rappresentato un modello da imitare anche all’estero diventando, in alcuni momenti della storia, il Paese più all’avanguardia in termini di arte ed artisti. I grandi Maestri italiani del passato hanno donato all’umanità opere di incredibile valore artistico, che hanno segnato tappe fondamentali della storia dell’arte e non solo.
Lo stile italiano, oltre al gusto per il bello e al genio degli artisti che nel nostro Paese sono nati, nei secoli è stato fonte di ispirazione per correnti artistiche in tutto il mondo.
Quali sono le 5 opere d’arte italiane
più famose all’estero?
La Gioconda Leonardo da Vinci (Musée du Louvre Parigi)
Tra le opere d’arte italiane più famose all’estero, è dovere menzionare la Gioconda di Leonardo da Vinci. Dieci anni per dipingerla, dal 1503 al 1514, secoli per cercare di svelarne il mistero e la leggenda (ancora viva) del furto ad opera di Napoleone, che la portò in Francia a seguito della campagna d’Italia. Fu, invece, proprio Leonardo a portarla con sé in Francia già nel 1517.
Amore e Psiche Antonio Canova
(Musée du Louvre Parigi)
Ispirandosi ad uno dei passi più celebri della mitologia greca, Antonio Canova portò a compimento nel 1793 “Amore e Psiche“, il gruppo scultoreo conservato al Louvre che rappresenta l’attimo che precede il bacio tra i due amanti, divisi per volere della dea Venere, invidiosa della travolgente bellezza della mortale Psiche. L’opera fu commissionata a Canova dal colonnello inglese John Campell, il quale una volta terminata, non era però in grado di sostenere le spese di trasporto fino in Inghilterra. Il complesso marmoreo viene quindi acquistato da Gioacchino Murat per passare, infine, in mano alla Corona francese nel 1808.
La Dama con l’Ermellino
Leonardo Da Vinci
(Museo Nazionale di Cracovia)
Acquistata nel 1800 dal principe polacco Adam Jerzy Czartoryski, la Dama con l’Ermellino è uno dei dipinti più celebri di Leonardo da Vinci, dipinta durante il suo soggiorno milanese (1482-1499) e raffigurante Cecilia Gallerani, amente di Lodovico il Moro, Duca di Milano.
Concetto Spaziale: Expectations Lucio Fontana (MoMa New York)
“Tutti hanno pensato che io volessi distruggere: ma non è vero io ho costruito, non distrutto“. Così Lucio Fontana parlava dei suoi “tagli” sulle tele, che si trovano sparsi per tutta l’Italia e il mondo. Come lo “Spatial Concept: Expectations” del 1960 conservato al MoMa di New York. Fontana introduceva, così, negli anni ’50 del ‘900, la tridimensionalità in uno spazio tradizionalmente bidimensionale: la tela. La sua arte venne immediatamente considerata brutale e violenta, mentre il suo intento era quello di andare oltre la superficie della tela, per approdare in un universo parallelo, uno spazio mentale alternativo.