Ricomincio da me
proiettarsi per poter progettare nuove professionalità
Seminario a cura del prof. Angelo Minisci
Prof. Angelo Minisci cosa significa oggi investire su sé stessi?
Ricominciare da sé significa da un lato dotarsi di un metodo, adeguando le culture del lavoro ai mutamenti in corso e individuando nuove strategie, personali e professionali. dall’altro lato significa conoscersi e far emergere le proprie vocazioni, in un cammino emozionale spietato ma chiarificatore.
Ma può essere utile anche a tutti coloro che entrano per la prima volta nel mercato del lavoro oppure a coloro che decidono che è ora di ricominciare e di mettersi di nuovo in gioco.
Qual è la sua visione sull’aspetto della progettualità operativa?
Nel corso del seminario sono trattati temi utili per un primo orientamento nel mondo del lavoro autonomo e dipendente. L’obiettivo è quello di trasferire strumenti e conoscenze per avviare un’attività lavorativa e presentare scenari e strumenti per promuovere l’imprenditorialità e l’auto-imprenditorialità orientata al design.
Dal lavoro dipendente al lavoro intraprendente. È questo il cambiamento necessario per affrontare le sfide dei prossimi anni. Le persone, da sole, non sempre ce la fanno. per questo servono servizi di accompagnamento e una nuova “cassetta degli attrezzi”.
Cultura, comunicazione, arte, moda e design: le storie, le idee, le persone che progettano e hanno dato al nostro mondo una nuova forma e una nuova dialettica, fondata su linguaggi contemporanei che abbattono i confini tra passato e futuro. Il nuovo ha segnato la nascita e l’evoluzione di una nuova classe di decision makers, che definiranno la forma del nostro domani. Un futuro dove costruire relazioni nuove e autentiche. Un futuro come creazione di un nuovo spazio. Un domani con più spazio.
In un mondo dove la tecnica è pervadente come si piò facilitare il cambiamento?
Le contaminazioni e le contraddizioni a cavallo di due secoli, tra il vecchio e il nuovo millennio lanciato in una nuova dimensione globale. Il cuore pulsante della nascita di una Nuova Cultura senza confini, caratterizzata da costanti sperimentazioni creative, nuove reti sociali e digitali, realtà tangibili e virtuali.
Un serbatoio creativo e contemporaneo frutto di grandi cambiamenti, inediti processi di condivisione e consumo, democratizzazione dei costumi e iper-connessioni dei nuovi media che rimettono in gioco il rapporto tra innovazione e memoria, tradizione e tecnologia. Attraverso questi ospiti, si intende coinvolgere tutti gli studenti in un dialogo creativo, tra presente, passato e prossimo futuro, infondendo stimoli creativi, nuove idee, visioni ed ispirazioni per un mondo della professione che sta cambiando e si sta trasformando…
Il ruolo del designer quindi si può definire “Connettore di Competenze”?
In un saggio del 2008 Il designer mediatore tra saperi (Claudio Germak), emergeva il problema dell’innovazione bloccata dall’incomunicabilità tra soggetti e detentori di saperi. Ecco quindi che in questi casi il direttore di produzione non parla con il commerciale che odia il marketing e non ha buone relazioni con l’amministrazione e la contabilità. In tanti di questi casi l’ingresso di un designer in impresa rappresenta la connessione di un sistema trama e ordito i che reggono la cooperazione indispensabile per sviluppare il nuovo. Il designer, crea relazioni virtuose tra saperi e interessi e genera innovazione altrimenti insperabile.
Il vero problema, a mio giudizio, è che ancora pochissime realtà hanno la cultura del progetto al proprio interno e sanno cosa significa dare “forma merce” ai beni e servizi che propongono. Ricomincio da Me diventa nel suo piccolo una mappa di orientamento al mondo.