FORME ANGELICHE E BRUTALISMO IN PASSERELLA PER IL FASHION SHOW DI LABA FIRENZE

L’ANNO ACCADEMICO SI CHIUDE CON IL DÉFILÉ “INDULGE CAN BE AETHER”. 

SOLD OUT AL TEATRO CARTIERE CARRARA PER SCOPRIRE LE COLLEZIONI MODA DI 35 GIOVANI CREATIVI

Una giuria di esperti (la fotografa Keila Guilarte, lo stylist Azazel e lo stilista Massimo Monteforte) ha selezionato le 10 migliori proposte che parteciperanno al contest “Fashion Graduate”, a Milano il prossimo ottobre

FIRENZE, 30 MAGGIO 2025 – Voluminosi chiffon che si uniscono a pesanti catene, trasparenze oniriche a contrasto con ingombranti drappeggi, giacche destrutturate e abiti stratificati che si sposano con borse di piume. E poi leggere file di perle, cappelli di pelliccia, denim riciclato e finte pelli. C’è il racconto dell’eterna lotta tra l’inquietudine e la voglia di spiccare il volo, nelle collezioni moda dei 35 giovani allievi di LABA Firenze. Ieri sera, al Teatro Cartiere Carrara, sono salite in passerella le creazioni degli studenti del corso di Fashion Design che attraverso un lungo percorso di studio e preparazione hanno dato vita a oltre cento proposte presentate al pubblico in sala. Un viaggio affascinante e di grande impatto visivo, sospeso tra forme angeliche e strutture brutaliste, con capi che abbracciano l’imperfezione e la complessità. Un gioco di equilibri o di contrapposizioni, in linea con il tema chiave della sfilata: “INDULGE CAN BE AETHER”, lo spazio sospeso tra immaginazione e materia, dove l’indulgenza diventa un atto di libertà creativa.

Ogni allievo ha quindi lavorato sul proprio concetto di “indulgenza” ed “etereo” con una attenta ricerca sulle forme, sui materiali, sullo stile e sull’identità, il tutto sotto la supervisione della vicedirettrice e coordinatrice di Moda Cristina Cacioli e del direttore artistico della serata, il professor Manuel Ventroni. Le collezioni – ideate e realizzate a Palazzo Ricci-Altoviti, la dimora rinascimentale che ospita l’indirizzo di Moda di LABA Firenze – sviluppano e interpretano in modo variegato il concept della sfilata, con l’obiettivo finale di costruire una dimensione personale della moda per distinguersi dalla massa e dalle richieste di un mercato sempre più targettizzato. C’è chi riflette sulla libertà di espressione del corpo, chi affronta un viaggio di liberazione dai pregiudizi; chi interpreta il fallimento e la rabbia, il gioco delle maschere della vita; chi attinge alle proprie origini per ridisegnare l’uso del cappello di Panama e chi si sofferma sulla perfezione ciclica della natura. Il risultato è una passerella di grande impatto e un momento di forte emozione, con l’ingresso sulla scena di una nuova generazione di creativi al servizio dell’universo del fashion.

Presenti in sala oltre mille persone, tra docenti, famiglie, aziende e ospiti speciali. Tra questi, una giuria d’eccezione composta da tre esperti: la fotografa ed ex modella Keila Guilarte, lo stylist Azazel e lo stilista Massimo Monteforte. A loro il compito di selezionare i 10 migliori stilisti LABA che avranno l’opportunità, nel mese di ottobre, di partecipare a “Fashion Graduate”, il contest organizzato da Piattaforma Sistema Moda, che valorizza e promuove il lavoro di eccellenza delle scuole di moda italiane celebrando il talento delle nuove generazioni. I nomi dei dieci “Best Of” saranno svelati nelle prossime settimane e sfileranno nuovamente il prossimo 29 ottobre nell’area Mudec di Milano“Il Fashion Show LABA rappresenta per il nostro istituto un momento di celebrazione pura dell’arte e del talento – commenta il direttore di LABA Firenze, Domenico Cafasso -. Ogni allievo vede salire in passerella i propri capi, frutto di mesi di studio. È il primo passo per affacciarsi sul mercato del fashion ma, in parallelo, l’atto finale di un ciclo formativo di tre anni altamente specializzante. Siamo orgogliosi, ogni volta, di poter crescere e supportare nuove visioni creative, di offrire al settore il nostro contributo accademico, con il valore aggiunto dell’artigianalità toscana e fiorentina che tutto il mondo ci invidia”.

Lo spettacolo si è chiuso con un video in 3D che ha illustrato, attraverso una veloce panoramica, i progetti virtuali realizzati dagli allievi di Design, ispirati ai tessuti riciclati dell’azienda pratese Manteco: lampadari, occhiali, complementi d’arredo, borse. Un finale che ha voluto ribadire la natura multidisciplinare dell’accademia LABA e il dialogo costante tra i suoi dipartimenti.

LABA FIRENZE: STORIA E MISSION DELL’ACCADEMIA – LABA Firenze è un’Accademia di Belle Arti autorizzata dal MUR (Ministero dell’Università e Ricerca) e fa parte di un network formativo presente in Italia e all’estero. Un istituto di alta formazione artistica che punta da sempre su percorsi innovativi, che sfruttano a pieno le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dal digitale.

La sede fiorentina è attiva dal 2001 e conta a oggi circa 800 studenti e 120 docenti qualificati, tutti professionisti del settore. I corsi accademici, equipollenti alla laurea, sono strutturati sul modello 3+2: Fotografia, Graphic Design & Multimedia, Arti Visive-Pittura, Design, Fashion Design e Regia & Videomaking. Disponibili nel piano didattico anche due percorsi di 2° livello in Cinema e Audiovisivi e in Interior Design.

IN ALLEGATO ALCUNI SCATTI DELLA SERATA

5th BIG SCREEN LABA: ECCO I NOMI DI TUTTI I VINCITORI DELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA LABA

FIRENZE, 23 MAGGIO 2024 – Sala gremita e tanta emozione, al Cinema Spazio Alfieri di Firenze, per l’evento finale di BIG SCREEN LABA, la rassegna di produzioni video che chiude l’anno accademico di Laba Firenze e che vede protagoniste le opere degli studenti del triennio e gli iscritti al biennio in Cinema e Audiovisivi.

Cinque i premi assegnati nel corso della serata: miglior regia, miglior fotografia, miglior post-produzione, il riconoscimento della sala virtuale Laba e il premio speciale dedicato alla memoria di Gabriele Masi, giunto alla sua terza edizione.

Alla proiezione hanno partecipato referenti d’istituto e allievi, tra cui gli autori delle 17 opere in concorso, che spaziano dal documentario al video musicale, fino alla fiction. La giuria esterna (composta dal regista Francesco Faralli e dai critici cinematografici de “Il Cineocchio”, Alessandro Gamma e Sabrina Crivelli) ha stabilito i vincitori di tre categorie. Il premio per la miglior regia è andato al corto “Notti de sa tiria” di Luca Maxia, un commovente viaggio attraverso la malattia di Alzheimer del nonno, tra ricordi, assenze e profondo affetto. La miglior fotografia è stata assegnata a “La musica nasce dal silenzio” di Samuel Salvadori: protagonista, Azzurra, una ragazza siciliana di 23 anni che, a causa del difficile rapporto con la madre che non accetta la sua devozione per la musica, lascia la sua terra e si trasferisce a Bologna per inseguire il sogno di diventare batterista. Premio per la miglior post-produzione a “I nostri fiori” di Virginia Imbimbo, videoclip musicale del cantante Blue Phelix in cui si esplora il tema del ricordo e del sentimento.

“Esprimersi vivendo” dell’allievo Alberto Valletta è invece il vincitore della terza edizione del premio speciale Gabriele Masi, riconoscimento intitolato alla memoria di Gabriele Masi, 28enne, ex allievo Laba, deceduto il 30 giugno 2020 a Firenze in un incidente stradale. La giuria del premio – che , in questo caso, ha visto la partecipazione di amici e familiari di Gabriele – ha scelto l’opera di Valletta, un film-saggio che indaga l’atto creativo come atto d’amore, come mezzo per affrontare il passato e abbracciare a pieno la vita. Lo studente ha ricevuto in dono un’opera raffigurante il Grillo Parlante realizzata per l’occasione dall’artista Miles.

Infine, il premio sala virtuale Laba, che ha permesso ai soli iscritti Laba di visionare i film in formato digitale e di esprimere la propria preferenza. Il riconoscimento è andato a Massimiliano Barca con “Riflesso”: il ritratto di una giovane ballerina che racconta la passione per la danza mettendosi a nudo allo specchio, in un dialogo con se stessa, tra passato e presente, musica e immagini.

“Big Screen Laba è un appuntamento ormai fisso all’interno del nostro calendario accademico. Un evento che è cresciuto nel tempo, regalandoci grandi soddisfazioni – commenta il direttore della Laba di Firenze, Domenico Cafasso -. I ragazzi hanno la possibilità di vedere proiettati i loro corti sul grande schermo di un vero cinema e questo consente di apprezzare, realmente, la qualità delle loro proposte e lo spessore delle opere dei loro compagni. Il prossimo anno Big Screen Laba entrerà a far parte del Grand Tour Afam, una nuova possibilità che ci viene offerta attraverso i fondi PNRR e che si tradurrà in una vetrina per i nostri studenti dal taglio decisamente più internazionale. L’avviso 124 su cui il progetto andrà a fondarsi, poggia sul rafforzamento del sistema formativo Afam all’estero”. Big Screen Laba è organizzato e coordinato dai docenti Laba Veronica Citi e Lorenzo Corvino.

 

CHI E’ LABA FIRENZE? – La Libera Accademia di Belle Arti di Firenze, autorizzata dal Mur a rilasciare titoli equipollenti alla laurea (D.M. 358 del 30 maggio 2017), è attiva da oltre 20 anni. L’istituto offre la possibilità di conseguire diplomi triennali in cinque indirizzi: Fotografia, Graphic design & Multimedia, Arti Visive-Pittura, Design e Fashion design. Disponibili anche due corsi di 2° livello: in Interior design e in Cinema e Audiovisivi. Il piano didattico dispone anche di un nuovissimo master in Packaging design.

 

IN ALLEGATO FOTO DELLA SERATA

 

AL TUSCANY HALL LE COLLEZIONI “DIVINE” DEGLI STILISTI DELLA LABA

“DIVINE” ACCENDE IL PUBBLICO DEL TUSCANY HALL:

IN PASSERELLA LE COLLEZIONI MODA DI 22 STILISTI EMERGENTI DELLA LABA DI FIRENZE.

UN FASHION TALENT E UNA SFILATA VIRTUALE CHIUDONO L’ANNO ACCADEMICO

Presenti all’evento circa 1.200 persone tra cui la giuria di 6 esperti che mette in palio – per 3 studenti – stage, software di progettazione e una pubblicazione sulla rivista Artribune

FIRENZE, 27 MAGGIO 2023 – Abiti eterei e outfit eccentrici, collezioni ispirate al mare o agli Antichi Egizi, linee che esplorano il mondo genderless o che interpretano il significato più profondo dell’esodo. E poi materiali riciclati, dal denim al PVC, ma anche perle, piume, organza e accessori estrosi. E’ stato un viaggio attraverso il “divino” che attraversa ciascuno di noi, quello intrapreso giovedì scorso al Tuscany Hall in occasione della sfilata di fine anno accademico della Laba di Firenze. Ventidue allievi del terzo anno del corso di Fashion Design hanno presentato al pubblico di 1.200 spettatori le loro creazioni uomo-donna, interpretando in chiave personale il tema di quest’anno: “Divine”. 

Sotto l’occhio attento del direttore artistico Manuel Ventroni e della coordinatrice del Dipartimento Moda della Laba di Firenze Cristina Cacioli, i 22 aspiranti stilisti hanno dato vita a un défilé di forte impatto, per la regia dell’agenzia Fashion Concept. Una passerella degna delle grandi maison che segna non solo la fine del ciclo di studi ma anche il potenziale ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: una grande festa a cui hanno partecipato le famiglie degli iscritti, lo staff dell’Accademia, i docenti ma anche aziende sponsor, influencer, designer e giornalisti. Presenti il direttore della Laba di Firenze Domenico Cafasso e il presidente Carlo Nigi.

Non è mancata l’attenzione al digitale, con abiti ideati appositamente per il mondo virtuale e la moda del metaverso, nuova frontiera del digital fashion. La sfilata in presenza è stata seguita, infatti, da una passerella digital in cui i creativi hanno presentato ulteriori modelli, supportati dal professore Stefano Vasile. 

Novità assoluta di quest’anno è stato poi il fashion talent. La sfilata è stata infatti l’occasione per individuare alcuni studenti meritevoli, valutati da una giuria di 6 esperti: la docente Cristina Cacioli, il referente del software di fashion design CLO 3D Matteo Molon, il responsabile modelleria di Gab Group Matteo LenziDanny Goldstein per Fashion Snoops, l’autore di “Vivere il Metaverso” Alessio Carciofi e Alessia Caliendo, giornalista, producer, style and visual curator di Artribune. La commissione ha analizzato gli outfit presentati dagli studenti, il loro significato e la resa degli abiti: la studentessa Joana Rrapaj è stata premiata per le sue abilità nell’uso del Cad e si è aggiudicata una licenza del programma di modellistica CLO 3D. Gli altri due riconoscimenti saranno invece assegnati nelle prossime settimane, al termine delle valutazioni, sulla base di “stile” e “capacità tecnica e stile”. I due vincitori ancora in lizza si aggiudicheranno uno stage di sei mesi nell’azienda Gab e la pubblicazione sulla prestigiosa rivista Artribune della collezione più interessante.