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Da Venezia77 al corso di cinema di Laba Firenze: come cambia la cinematografia con il Covid-19

Sarà ricordata come l’edizione “blindata” del festival. Venezia 77, la settantasettesima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia (che si è tenuta dal 2 al 12 settembre scorsi) è stata la prima, vera, passerella mondiale del post lockdown. Una scommessa per gli organizzatori, a cominciare dal direttore Alberto Barbera, ma più in generale per l’intero settore del cinema, che negli scorsi mesi ha dovuto fare i conti con le restrizioni dettate dalla pandemia da Covid. Quello veneziano è stato dunque un red carpet ancora più carico di significato: un messaggio di speranza per il futuro ma anche un invito a non spegnere i riflettori sull’universo del cinema e sulla sua creatività.

Mascherine, distanziamento fisico e assenza di pubblico dal vivo ad acclamare le star: Venezia 77 ha permesso di esplorare nuovi confini e di testare, con ancor più convinzione, formule diverse per incontrare gli spettatori. Un esempio? La Sala Web, che per il nono anno consecutivo ha consentito la visione online – raggiungibile dal sito web della Biennale di Venezia – di una selezione di film di Fuori ConcorsoOrizzonti e Biennale College – Cinema. Le proiezioni online, con una capienza limitata, si sono svolte in streaming, in contemporanea con le presentazioni ufficiali delle pellicole al Lido. Una modalità che, alla luce dell’epidemia da Coronavirus, appare in questa fase sempre più strategica.

Ma quale sarà il futuro del cinema post Covid e dell’industria cinematografica? Difficile dirlo. La pandemia sta cambiando profondamente le abitudini di tutti, comprese quelle legate all’intrattenimento e alla socialità, che implicano una vicinanza fisica e una condivisione in presenza. Per quanto riguarda il cinema è possibile che nel tempo vengano privilegiati i contenuti on demand, da guardare stando comodamente seduti a casa piuttosto che nelle sale. Intanto, però, il comparto si mobilita a tutela della cultura e soprattutto dell’occupazione di migliaia di maestranze che nel cinema operano con professionalità, alimentando il fascino e il sogno del film.

L’estro creativo non si ferma, nonostante tutto: è questo il segnale più potente che arriva da ogni angolo del pianeta e che, nel rispetto delle norme sanitarie, vuole ribadire con forza la necessità di fare arte. Arte come espressione di sé, come indagine dei tempi che stiamo vivendo e come mezzo per discutere il presente. Anche la Laba di Firenze punta sulla continuità della formazione artistica e lancia il corso biennale di 2° livello in Cinema e Audiovisivi, che parte da quest’anno accademico in formula week-end. Un nuovo percorso specialistico che punta a formare la figura del cineasta contemporaneo: un professionista capace di lavorare nel mondo del cinema ma dotato di conoscenze applicabili anche nell’ambito dell’audiovisivo e delle nuove comunicazioni. Il titolo rilasciato è equipollente alle lauree universitarie. Le lezioni, in lingua italiana, si tengono nella sede della Laba il venerdì pomeriggio, il sabato e la domenica in giornata piena. Venti il numero massimo di studenti ammessi: le iscrizioni sono aperte.

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