Sentiamo sempre più spesso parlare di rendering 3D, rispetto al Design di interni e Design del prodotto. Ma cosa si intende con questa espressione? Il rendering 3D non è altro che la rappresentazione, in formato digitale, di un progetto: un’anteprima tridimensionale, realizzata con specifici programmi e sulla base di misure reali.
Oggi si fa affidamento a questo tipo di sistema per visualizzare moltissimi progetti di architettura, arredamento e design, avendo la possibilità di valutarne l’impatto visivo, strutturale ed estetico, seppur in una dimensione virtuale. Il committente di un determinato lavoro potrà così visionare il risultato attraverso un semplice pc, discutendone la resa finale e apportando eventuali modifiche.
Il rendering 3D è uno dei punti fermi del Design e dell’Interior design, ampiamente utilizzato anche nelle università e negli istituti di alta formazione per consentire ai ragazzi di acquisire conoscenze e competenze attraverso applicazioni e software di ultima generazione (generalmente programmi CAD). La Laba di Firenze, nei suoi corsi di Design e Design di interni, sfrutta a pieno le potenzialità del rendering 3D e lo fa in diversi ambiti: dalla progettazione di oggetti a quella di ambienti, abituando gli studenti a familiarizzare con tecniche e metodi richiesti dal mondo professionale. Il risultato è un’immagine quasi fotografica che contempla spazi, dettagli e taglio della luce, in una perfetta combinazione tra estro creativo e tecnologia.
Una scelta, dunque, funzionale sia in termini formativi che di competenze professionali future. Del resto il rendering 3d è usato oggi in tutti i settori progettuali, alcuni anche apparentemente lontani dalla “tradizionale” architettura: dal montaggio video ai giochi per computer, passando per simulatori, effetti visuali per film e serie TV.