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Le cattedrali Gotiche in Italia

Le Cattedrali Gotiche in Italia. Lo stile che portò al Rinascimento.

In Italia lo stile Gotico non ha avuto lo stesso sviluppo di altri paesi europei ed ha avuto una durata minore. Non si è mai arrivati ad una piena accettazione culturale ed artistica, ma lo si declinato verso una particolare visione più classica. Saranno proprio queste differenze interpretative che poi condurranno al Rinascimento.

Santa Maria del Fiore a Firenze

La cattedrale italiana gotica più importante, sia a livello storico che artistico è Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze che è stato fondamentale per lo sviluppo dell’architettura italiana. Realizzata a partire dal 1296 all’interno di una generale opera di affermazione della città di Firenze che aveva raggiunto la sua egemonia su tutta la Toscana. Santa Maria del Fiore doveva riunire tutti i popoli della toscana e dominare le costruzioni religiose di Siena e Pisa.

Il progetto iniziale era stato affidato ad Arnolfo di Cambio, già responsabile di varie soluzioni urbanistiche, al quale seguirono prima Giotto (per tre anni) poi vari architetti fino all’arrivo di Filippo Brunelleschi, che ne completò la celebre cupola nel 1436, aprendo definitivamente al Rinascimento. Ma sono le dimensioni della cupola e la solo apparente omogeneità data dal marmo che la definisce a farne un elemento tipico del gotico italiano. C’è da dire a onor del vero che di fatto le parti più visibili dell’opera sono state completate nell’Ottocento in uno stile che può essere definito neogotico.

La Cattedrale fu effettivamente utilizzata a partire dal completamento della cupola e divenne il fulcro della vita politica del tempo. Si svolse un concilio, fu ucciso Giuliano de’ Medici e fu ferito il fratello (Lorenzo il Magnifico) durante la Congiura dei Pazzi.

La Basilica di San Francesco ad Assisi

La basilica di San Francesco ad Assisi, è il luogo che è stato costruito per conservare le spoglie mortali del santo. Voluta da papa Gregorio IX come chiesa speciale, fu finita nel 1230 e venne assegnata dallo stesso Pontefice ai frati francescani.

Secondo la narrazione ecclesiastica fu lo stesso Francesco ad indicare il luogo in cui voleva essere sepolto. Nello specifico è la collina inferiore della città dove venivano sepolti i condannati dalla giustizia.  Su qul colle rinominato Collis paradisi fu edificata la nuova basilica, al margine nord-occidentale della città murata. La basilica rappresentò un’evidente deroga al rigore tipicamente francescano perchè la fama del santo era già internazionale. La filosofia di Francesco fu rispettata soprattutto nelle decorazioni figurative che descrivevano le Bibbie per i poveri analfabeti. Questa importante fascia di popolazione era istruibile infatti esclusivamente attraverso le immagini.

Nella complessa storia che ha segnato l’evoluzione dell’Ordine, la basilica fu sempre custodita dai cosiddetti frati della comunità, il gruppo che andò in seguito a costituire l’Ordine dei Frati Minori Conventuali.

L’architettura dell’ordine francescano è una declinazione a sè dell’edilizia gotica. Essa accoglie le principali innovazioni delle cattedrali dell’Ile de France, ma in forma moderata e ascetica.

Basilica di Sant’Antonio a Padova

Si è giunti alla forma attuale della basilica in conseguenza di tre ricostruzioni, che si sono succedute nell’arco di settanta anni circa. La chiesa di Santa Maria Mater Domini è stata nel tempo inglobata nella Basilica quale Cappella della Madonna Mora. Nelle sue adiacanze nel 1229, era sorto il convento dei frati fondato probabilmente dallo stesso Sant’Antonio.

Deceduto nel 1231 all’Arcella dove sorgeva al tempo un monastero il suo corpo venne trasportato e sepolto nella chiesetta di Santa Maria Mater Domini nel rispetto delle sue volontà.

L’evoluzione della Basilica passò per un primo nucleo di una chiesa francescana a una sola navata con abside corta costruito nel  1238; vennero poi aggiunte le due navate laterali e alla fine si trasformò il tutto nella stupenda costruzione che oggi ammiriamo.

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