Come ogni anno la LABA ha partecipato attivamente con gli allievi del dipartimento di Design al Creactivity 2019. La manifestazione arrivata ormai alla 14° edizione si è tenuta nei giorni scorsi al Museo Piaggio di Pontedera. Il progetto TTR2 (firmato da Matteo Algerini, Giorgia Borchi, Alessio Lo Preiato, Giovanni Beconcini, Federica Pellegrini, Letizia Bicchi, Cristian Ferretti e Abdellah Al Hajji) ha ottenuto l’importante riconoscimento per la sezione “Product Design”.
Si tratta di un lavoro collettivo, che ha visto impegnati studenti della Libera Accademia di Belle Arti e iscritti al Design Campus dell’Università degli Studi di Firenze. Partendo dal concetto di “connessione” (tema chiave di questa edizione), i ragazzi hanno ideato un prototipo di seduta pensata per favorire la socializzazione e lo scambio tra individui: una sorta di comodo “sofà urbano” – di forma circolare – da installare in piazze, giardini e spazi pubblici. La disposizione delle persone, tutte rivolte verso il centro, consente ai passanti di guardarsi negli occhi, stabilire connessioni reali e non virtuali, abbandonando per un po’ la tecnologia. La seduta (di colore rosa per richiamare l’attenzione) nasconde infatti al suo interno un “disturbatore di frequenze” in grado di disconnettere gli utenti e incentivare il dialogo e lo scambio diretto. “La forma del cerchio richiama i rituali degli antichi, che davanti al fuoco si riunivano per dialogare, cantare, stare insieme, entrare in contatto con entità superiori – spiega il team -. Cosa scegliereste voi: la connessione virtuale oppure una comoda seduta che ti dà la possibilità di connetterti nell’immediato con chi ti siede accanto?”.
I giovani allievi della Laba di Firenze sono stati coordinati dal professor Angelo Minisci. Altri due studenti della Libera Accademia hanno partecipato poi al concorso per il Premio Vespa 2019, conferito dalla Fondazione Piaggio per dare risalto al trasferimento di tecnologie e saperi nell’ambito della progettazione. Clarissa Capula e Antonio Santucci, entrambi laureati nel Giugno di quest’anno, hanno presentato le rispettive tesi di laurea, dal titolo “Ricordi da assaporare” e “Archetipo”.
Capula ha approfondito il valore del gesto nella vita quotidiana, ideando oggetti dalle forme lineari, pensati per il consumo di cibo: l’atto stesso del mangiare diviene così un rito, attraverso cui rievocare emozioni, ricordi ed esperienze personali di vita. Santucci ha invece lavorato sul tema del silenzio nella società contemporanea, arrivando a elaborare una sorta di dispositivo che fascia la testa senza l’uso di ganci o chiusure. La maschera aderisce perfettamente al volto, isolando la persona e creando un ambiente ovattato: l’utilizzo di un senso alla volta permette alle sensazioni di affiorare, favorendo il rilassamento e la ricerca di equilibrio interiore.