Gli allievi della Laba espongono le loro creazioni: sculture, dipinti e installazioni che esplorano i concetti di “tempo” e “lontananza”.
Inaugurazione sabato 10 ottobre, dalle 16.30 alle 20.30, in via di Fontebranda 5 (Siena).
Per il quarto anno consecutivo torna l’appuntamento con la mostra “Lapislazzuli”, che vedrà coinvolti gli studenti del terzo anno del corso di Arti Visive della LABA di Firenze, coordinati dai docenti Fabio Cresci, Matteo Innocenti ed Eugenia Vanni.
La quarta edizione del progetto – un esercizio collettivo che implica una sfida con l’ambiente che ospita l’esposizione – si terrà nei locali di Spaziosiena, dall’11 Ottobre al 7 Novembre 2020. L’inaugurazione è prevista per Sabato 10 ottobre, dalle 16.30 alle 20.30, in via di Fontebranda 5, a Siena.
Quest’anno la mostra assume un valore ancora più forte perché la maggior parte delle opere presenti – 13 in totale – sono state realizzate durante il lockdown, in un momento di difficoltà e isolamento, lontano dalla dimensione accademica. Saranno quindi visibili dipinti, sculture e installazioni che ruotano attorno ai concetti di “tempo” e “lontananza”, in una sorta di dialogo all’insegna della connessione creativa.
“L’evento vuole essere non solo un modo per rendere visibili le opere prodotte durante l’anno dagli studenti, ma una occasione di riflessione per i ragazzi: un modo per pesare le proprie scelte, mettendo in gioco le relazioni con il luogo e con gli altri”, spiegano i docenti.
Questi i nomi degli allievi che esporranno: Samuele Bartolini, Daria Biryukova, Lucrezia Cozzi, Diletta De Vitis, Chang Guo, Elena Marini, Katia Mosconi, Mattia Ragni, Andrea Rizzo e Claudia Vignale.
La mostra sarà visitabile dal martedì al sabato dalle 16 alle 20; il lunedì, la domenica e i festivi su appuntamento.
SPAZIOSIENA – Lo spazio in dialogo per questa quarta edizione di “Lapislazzuli” è Spaziosiena, che dalla sua apertura, nel 2017, dedica sempre la prima mostra della stagione espositiva a giovani artisti.
Spaziosiena nasce come scommessa di un gruppo di giovani operatori culturali ma non nasconde le sue grandi ambizioni. È un punto di aggregazione di nuova concezione, una “zona libera” in cui dare vita a idee, visioni, alla voglia di futuro. Ospita mostre, dibattiti, concerti e workshop.